sabato 7 febbraio 2009

"Centrosinistra, a Bologna e in Regione"

Sintesi dell'intervento in Consiglio regionale il 5 febbraio 2009 sulla modifica dello Statuto, sulla legge elettorale regionale e sul futuro del Centro-Sinistra, in Regione e a Bologna.

Nel mio intervento, durato circa 15 minuti, ho trattato molte questioni che sinteticamente possono ridursi a queste:

- consenso al cambiamento dello statuto per il mantenimento degli attuali 50 consiglieri regionali invece dei 67 previsti decisi nella legislatura scorsa (An propose fossero aumentati a 75);

- polemica contro il patto tra PD e PdL sullo sbarramento del 4% avanzando il dubbio-richiesta per sapere se quel patto che non può saltare comprende anche il bipartitismo e il presidenzialismo, battuto dal referendum contro lo stravolgimento della Costituzione voluta da Berlusconi;

- rifiuto della logica presidenzialista che mortifica la democrazia e le intuizione programmatiche più avanzate a favore del conservatorismo e del potere, salvo forse eccezioni epocali, citando alcuni effetti perversi che già si sono visti a Bologna:
- le primarie interne al PD che hanno escluso una ricerca più ampia di candidati nella società civile con un confronto programmatico aperto, senza una grande partecipazione, altra cosa sarebbero state le primarie di coalizione;
- la candidatura di Pasquino classicamente presidenzialista che fa leva sulla notorietà e che prescinde dal confronto sul programma e sul futuro della città;
- la risposta di De Maria che, dimenticando la realtà rilancia l’autosufficienza del PD.

Ho poi apprezzato le parole del Presidente Vasco Errani che in Assemblea ha dichiarato che “la legge elettorale in Emilia Romagna verrà cambiata solo con l’accordo della coalizione di centrosinistra e in dialogo con il centrodestra” considerandolo un fatto importante viste le tendenze nazionali.

Ho poi espresso, dichiarando la mia volontà di consolidare il centro-sinistra in Regione e a Bologna, ho espresso alcune propensioni personali per le quali io sono fortemente impegnato:
- favorire un confronto programmatico che porti a un’alleanza larga di centro-sinistra, dal PD alla costituenda “Unione dei Comunisti” (RFC e PdCI), nuovo partito che auspico ma di cui non farò parte;
- costruire una Nuova Sinistra per governare; una nuova sinistra innovativa che si candidi a governare la transizione dall’era del petrolio all’era solare, contro gli imbroglioni finanziari;
- sfidare il Pd all’interno dell’alleanza per governare ponendosi come riferimento per l’area sociale e culturale che sta tra il PD e il nuovo partito dei comunisti.