sabato 26 maggio 2007

Il Congresso ha deciso la fine dei DS: ora sono in atto due nuove costituenti:una per il "Partito democratico" l'altra per la "sinistra democratica"

L’ultimo Congresso ha deciso la fine dei DS e ha dato mandato al Segretario Fassino di lavorare per costruire il Partito Democratico.
Come era ovvio, anche se nelle sezioni i vari presentatori della mozione di Fassino lo negavano, siamo giunti alla fine della storia dei DS.

Mi sono battuto, come altri, contro l’ipotesi di liquidare “questo partito” in cui ho militato con passione per costruire una sinistra popolare, colta, radicata nella società e nel mondo del lavoro.
Mi sono battuto per un suo profondo rinnovamento culturale per una sinistra forte delle proprie idee e del rapporto con gli elettori e i cittadini, disponibile al confronto ma chiara sui suoi obiettivi strategici.
Mi sono battuto perché DS e che Margherita chiarissero i loro valori di riferimento e la loro proposta politica per rafforzare la coalizione di centro-sinistra con SDI, Verdi, Rifondazione e Comunisti Italiani, per sconfiggere il centro-destra e cambiare il Paese.
I DS si scioglieranno: ho perso, ne prendo atto.

Ora gli iscritti dei DS sono “costituenti” di altre “cose”.
I più saranno impegnati per costruire il Partito democratico; auguro loro il miglior successo.

Io, assieme ad altri, sarò impegnato per costruire il movimento “Sinistra Democratica”, con tre obiettivi:
- consolidare e rilanciare l’unità del centro-sinistra evitando che la scomposizione e la ricomposizione di DS e Margherita e la ristrutturazione della sinistra possa indebolire la coalizione di governo;
- costruire una sinistra di governo, unita, radicata nella società e nel lavoro, aperta alla società e al contributo dell’intellettualità diffusa nelle università e nelle professioni; una forza di sinistra che rifiuta ogni logica estremistica e minoritaria e si batte, alleata con il Partito Democratico e con altre forze politiche, per vincere le elezioni e governare il Paese, la Regione e il Comune.
- continuare il mio impegno di Consigliere Regionale fino alla fine di questo mandato con l’impegno di sempre e per innovare e consolidare l’azione di governo del centro-sinistra in Emilia-Romagna.

Mi piacerebbe conoscere il vostro parere sulla mia scelta e sull’attività di consigliere regionale, oltre che sul futuro dell’alleanza di centro-sinistra e sul futuro della sinistra italiana.

sabato 5 maggio 2007

Pressioni indecenti su ROMILIA

Ormai è chiaro: siamo di fronte a una campagna ben orchestrata che mira a scardinare le più elementari regole del buon governo di questa nostra realtà: fare prevalere gli interessi di gruppi economici trasversali sulle scelte di sviluppo del territorio decise dalle Istituzioni pubbliche.
Anche i fatti drammatici di Catania vengono usati da sfondo per sostenere l’affare “Romilia”: è vergognoso.
Ma perché mai gli stadi del Real Madrid o del Barcellona sono nel centro delle loro città e questo non può andare bene a Bologna?
Certo, ci sono problemi ma sono quelli che capitano sempre quando migliaia di persone si incontrano in poco spazio e in poco tempo: chi governa ha il dovere di gestire i problemi e non di spostarli più in là.
La collocazione del Dall’Ara, se si tolgono dagli stadi i facinorosi, è gestibile senza grandi problemi.
Tra l’altro permette a migliaia di persone di andare allo stadio in bus, a piedi o in bici: da “Romilia” in poi migliaia e migliaia di persone dovranno usare l’auto per andare a Medicina e Bologna sarà intasata da questo assurdo spostamento. Ma l’uso dell’auto non si fermerà ai giorni della partita perché ci saranno forti iniziative per alimentare lo spostamento verso il parco divertimenti: l’interesse dei finanziatori lo richiede. Confido che la Provincia sappia affrontare questo problema riaffermando le motivazione con cui dopo anni di lavoro sono state compiute le scelte dello sviluppo dell’area metropolitana e della provincia contenute nel Pino Territoriale ora in vigore che non prevede lo spostamento dello Stadio.
Scelta ben ponderata visto che la Provincia non accolse la richiesta dal Bologna FC, allora presieduto da Gazzoni, di realizzare con lo spostamento dello stadio un complesso edilizio analogo ma certamente meno invasivo di quello di Romilia.
Ugo Mazza Consigliere Regionale DS
Bologna 7 febbraio 2007